WREKMEISTER HARMONIES “Light Falls”

WREKMEISTER HARMONIES
Light Falls
Thrill Jockey/Goodfellas

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I Wrekmeister Harmonies sono un collettivo aperto guidato da JR Robinson (voce e chitarra) e dalla compagna Esther Shaw (tastiere, violino, voce), di volta in volta accompagnati da musicisti scelti per l’occasione. Per Light Falls, loro quinto album, hanno trovato la complicità di Thierry Amar e Sophie Trudeau dei GY!BE (basso e contrabbasso il primo; piano, violino e voce la seconda), del batterista Tim Herzog, con ulteriori comparsate da parte di Ryley Walker e di Cooper Crain dei Bitchin Bajas. Ispirato dalla lettura di “Se questo è un uomo” di Primo Levi – cosa che conferma la cultura dei due; lo stesso nome che si sono scelti, infatti, arriva dal titolo di un film di Béla Tarr – Light Falls suona come un disco di post-rock cameristico dai crescendo stoner/metallici. La presenza dei due GY!BE in questo senso si fa sentire: la componente solitamente aggressiva del duo qui si stempera in atmosfere maggiormente rarefatte e malinconiche (praticamente in quasi tutti i più o meno lunghi intro delle canzoni), poi ovviamente sottoposte al trattamento a base di distorsione e potenza delle seconde parti. La voce (quando c’è) è poco più che un recitato plumbeo, tanto che alla fine la sensazione che ti rimane incollata addosso è quella di aver ascoltato un disco completamente strumentale. Nell’insieme il tutto ha un fascino cinematico e visionario, avvolgente ed ammalliante. A voler essere sinceri, vi si riscontra anche un po’ di prevedibilità e una mancanza di autentica originalità. Diciamo che se, come me, siete fan terminali delle cose citate, un ascolto comunque se lo merita.

Lino Brunetti

MS/ELVINA PINTO “The Well”

MS/ELVINA PINTO
The Well
Black Vagina

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MS è il cantautore umbro Matteo Santarelli (voce, chitarra classica, chitarra elettrica, lap steel, flauto). Al suo fianco Elvina Pinto, originaria del Qatar, a voce e autoharp. Con loro alcuni ospiti: Dan Kinzelman (flauto e clarinetto), Joe Rehmer (basso), Federico Gilli (accordion), Espada (backing vocals). Tutti assieme hanno approntato, tra l’Umbria e Berlino, un disco intimo, piccolo magari (a partire dalla durata di neppure venti minuti), ma che probabilmente appassionerà quanti vorranno accostarvisi. In The Well ci sono solo sei tracce, di cui due cover e un traditional, e, nonostante la presenza importante degli ospiti citati, pare davvero un dialogo a due fra gli intestatari del progetto. Album incredibilmente intimo, minimale e rarefatto, a partire dal country noir notturno con cui si apre, Six Years Ago, dove i due duettano (lui con baritono a là Johnny Cash) tra languidi tocchi di lap steel. Nel proseguio fanno capolino la classicissima e malinconicamente balcanica Ochi Chyornye (cantata da Elvina, ovviamente in russo); una bossa nova che pare uscita dal repertorio di Sergio Endrigo quale Non Ho Più Voglia, per poi scivolare tra le maglie folk di The Bluebird, quelle nuovamente westernate di The Well ed infine in un altro affondo cantautorale in italiano, dalle sfumature poeticamente jazzate, come la bella Trasloco. Persino la mancanza di un’univoca direzione risulta intrigante. Un piccolo gioiellino sonoro.

Lino Brunetti

Construction dans l’espace et le silence

Construction dans l’espace et le silence
di Emiliano Zucchini e Paolo Tarsi

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Video artwork di Emiliano Zucchini e sound design di Paolo Tarsi, una collaborazione tra un artista visivo e un musicista, entrambi italiani. L’opera sarà presentata a Kalejdoskop East-West come parte del progetto “From East to West with Love” il prossimo 27 settembre alla Herbert Art Gallery & Museum di Coventry (West Midlands, Regno Unito). Questo lavoro a quattro mani prende forma dalla creazione dello spazio e del silenzio dal nulla. Lo sfondo a scacchiera bianca e grigia nella computer grafica rappresenta il livello alfa/zero, il punto di partenza dell’immagine, la dimensione dove la materia e la natura virtuale prendono forma. Le musiche composte da Paolo Tarsi sono tratte dall’album “Furniture Music for New Primitives” (Cramps/Rara) e vedono la collaborazione di Paolo Tofani (Area International POPular Group), del Quartetto Maurice e di Roberto Paci Dalò che ha realizzato la parte elettronica che accompagna il brano.

Emiliano Zucchini nasce a Frascati nel 1982, vive e lavora a Roma. La sua ricerca artistica spazia tra la pittura, la fotografia, l’arte digitale e la video-arte. Grafico pubblicitario di professione, nel suo lavoro artistico adopera principalmente la computer grafica, con interventi di pittura, e la fotografia manipolata come mezzo espressivo. Negli ultimi anni la sua ricerca affronta il tema della comunicazione e la costruzione dell’immagine attraverso di questa, partendo dallo studio del mezzo analogico (antenna) fino ad approdare al mezzo più comune e attuale del digitale (computer grafica, web, file, etc…). Ha esposto le sue opere alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di San Marino, a Shanghai al Biz Art Center, a Roma presso “una Vetrina”, al Centro Luigi di Sarro ed alla Galleria Sala Uno, a Philadelphia al Crane Art Center, a Milano al Castello Sforzesco e presso lo Studio Barozzi, al GAMC di Viareggio ed in numerosi Festival internazionali, tra i quali il FILE di San Paolo, il Bideodromo di Bilbao, il Filmideo del New Jersey e molti altri.

Paolo Tarsi (1984) musicista e compositore si specializza nello studio della composizione con il premio Oscar Luis Bacalov, in seguito suona con il chitarrista Paolo Tofani nel progetto Area Open Project e con musicisti dell’attuale scena elettronica, jazz e rock provenienti da formazioni quali Area International POPular Group, Afterhours, Litfiba, CCCP, CSI, Diaframma. Ha preso parte in veste di interprete/compositore a perfomance e installazioni presentate in aeroporti, gallerie e musei d’arte contemporanea quali il MAXXI (Roma), il MUSMA (Matera), il Centro Arti Visive Pescheria (Pesaro) e in luoghi di culto della musica contemporanea come lo Spectrum di New York. Dal 2010 fa parte del gruppo Argo con cui pubblica una serie di romanzi collettivi (nel tempo collaborano con Argo personalità quali Edoardo Sanguineti, Marina Abramović, Wu Ming, Michela Murgia, Erri De Luca, Aldo Nove, Paolo Nori, Antonio Rezza e Flavia Mastrella). Nel 2015 pubblica l’album “Dream in a landscape” (Trovarobato Parade) seguito da “Furniture Music for New Primitives” (Cramps/Rara Records) sugli scritti di William S. Burroughs.

Nevermind dei Nirvana compie 25 anni

nirvana-nevermind-coverNevermind does possess the songs, character and confident spirit to be much more than a reformulation of college radio’s high-octane hitsIra Robbins, Rolling Stone, 1991

A little bit punk, a little bit metal, a little bit country, a little bit rock’n’roll. What the hell more do you want?” Lauren Spencer, Spin, 1991

There are enough intriguing textures, mood shifts, instrumental snippets and inventive word plays to provide for hours of entertainment” Karen Shoemer, New York Times, 1991

Nirvana may not stand a chance of selling anywhere near as many records as Guns N’ Roses, but don’t tell Cobain; you never know how he’ll react” David Browne, Entertainment Weekly, 1991

Ascoltare “Nevermind” senza avere nelle orecchie le chiacchiere di ciò che ruota oggi intorno ai Nirvana può far ancora scoprire sensazioni forti ad ascoltatori appassionati di “musica fisica”” Dario Ingiusto, Onda Rock, 2006

The album that changed the course of popular music” Jess Harvell, Pitchfork, 2011

Un misto di slackerness e rabbia repressa, innato senso della melodia e struggimento interiore, consapevolezza di una diversità insuperabile e tutto ciò che un adolescente può provare nel suo apprendistato maturo erano condensate in 3 minuti e, soprattutto, in quei 30 secondi iniziali che nessuno nato in quegli anni può affermare di non aver mai ascoltato” Stefano Pifferi, Sentire Ascoltare, 2011

Nirvana, like so many other bands, inherited and passed along the Promethean mantle, influencing other musicians and artists with their pop-punk sound and lyrical obliqueness, but probably more so with their stark authenticity and anti-authoritarianism; this sense of life’s irrepressible and regenerative nature, more than belief in a God or afterlife, is a source of faith for many, me included. Who carries the fire, however, and from where to where, is typically forgotten, though we can’t help but love the bearers by whose works we were moved, changed, and even defined” John Amen, Pop Matters, 2016

Nevermind didn’t only expand our idea of what rock music can be, but made us face certain relations between rock and commercialism we hadn’t previously lived up to” Tiarney Miekus, Overland, 2016

Nevermind, secondo album dei Nirvana, usciva il 24 settembre del 1991. Comunque la pensiate, è stato l’ultimo album autenticamente epocale della Storia del Rock.

Buon compleanno Bruce!

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1. Baby I — The Castiles (recorded May 2, 1966, at Mr. Music, Bricktown, NJ; written by Bruce Springsteen and George Theiss; previously unreleased)
2. You Can’t Judge a Book by the Cover — The Castiles (recorded Sept. 16, 1967, at The Left Foot, Freehold, NJ; written by Willie Dixon; previously unreleased)
3. He’s Guilty (The Judge Song) — Steel Mill (recorded Feb. 22, 1970, at Pacific Recording Studio, San Mateo, CA; previously unreleased)
4. Ballad of Jesse James — The Bruce Springsteen Band (recorded March 14, 1972, at Challenger Eastern Surfboards, Highland, NJ; previously unreleased)
5. Henry Boy (recorded June 1972, at Mediasound Studios, New York, NY; previously unreleased)
6. Growin’ Up (recorded May 3, 1972, at Columbia Records Recordings Studios, New York, NY; previously appeared on ‘Tracks’)
7. 4th of July, Asbury Park (Sandy) (1973, ‘The Wild, The Innocent & the E Street Shuffle’)
8. Born to Run (1975, ‘Born to Run’)
9. Badlands (1977, ‘Darkness on the Edge of Town’)
10. The River (1980, ‘The River’)
11. My Father’s House (1982, ‘Nebraska’)
12. Born in the U.S.A. (1984, ‘Born in the U.S.A.’)
13. Brilliant Disguise (1987, ‘Tunnel of Love’)
14. Living Proof (1992, ‘Lucky Town’)
15. The Ghost of Tom Joad (1995, ‘The Ghost of Tom Joad’)
16. The Rising (2002, ‘The Rising’)
17. Long Time Comin’ (2005, ‘Devils & Dust’)
18. Wrecking Ball (2012, ‘Wrecking Ball’)

Una validissima recensione di questa ennesima antologia la trovate sul blog dell’amico Zambo,  qui.

Rimaniamo in attesa della biografia, il vero piatto forte!

Rats On Rafts/De Kift: il video di Last Day On De Zon

Uscirà il 14 ottobre l’album congiunto realizzato da due delle formazioni più valide della scena indipendente olandese, i Rats On Rafts – dei quali forse ricorderete il bellissimo Tape Hiss – e i De Kift – punk band sui generis dalla discografia fluviale.

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Rats On Rafts/De Kift conterrà 10 brani e sarà pubblicato da Fire Records, con distribuzione Goodfellas.

 

Last Day On The Zon è il brano che ne anticipa l’uscita. Eccone il video, enjoy!

Monthly playlist n°1: settembre 2016

Di una cosa sono certo, questo blog ha bisogno di essere vivacizzato e rivitalizzato, giusto per usare un eufemismo! Con l’augurio di riuscire a mettere qualche contenuto in più in futuro – ah, ad averci il tempo – partiamo con una cosa che mi auguro possa essere gradita e piacevole, ovvero una playlist mensile con dentro le cose che recensisco mensilmente sul Buscadero, le novità da me ritenute più interessanti o, molto semplicemente, delle belle canzoni in cui mi sono imbattuto. Questo mese, ad esempio, ci sono dentro diverse band scoperte o viste live all’End Of The Road Festival di quest’anno.

Ma lasciamo lo spazio alla musica, ecco qui la prima playlist! Buon ascolto!!

Lino Brunetti