Ci stiamo abituando a commentare sempre più spesso la triste dipartita di questo o quel musicista importante, ma la notizia che ho appreso poche ore fa – nel più terribile dei modi, facendo scorrere i post su Facebook – è di quelle difficili da digerire, da accettare, da rubricare con un asettico necrologio.
Nel pomeriggio di due giorni fa, il 24 gennaio, improvvisamente e a soli 41 anni, Andrea Cajelli ci ha lasciato. Il Cajo, come lo chiamavano tutti, è stato una figura cardine di sicuro per la scena musicale rock varesina, ma poi, col tempo, di quella nazionale tutta. Musicista lui stesso – era un batterista – come ingegnere del suono ha contribuito non poco alla nascita della Ghost Records di Francesco Brezzi, alla quale si era unito fin dalla pubblicazione della loro prima emissione, la mitica compilation Ghost Town: 13 Songs From The Lakes County, per la quale aveva partecipato attivamente anche contattando e scegliendo i vari gruppi. Sempre con Brezzi e i ragazzi della Ghost, aveva messo a disposizione le sue conoscenze per fare in modo che l’impianto audio di quel locale da sogno chiamato Twiggy fosse realtà.
Infine, come dicevo poco sopra, ne La Sauna, il suo studio di registrazione sul lago, in quel di Varano Borghi, dove ogni tanto venivano organizzati anche stupendi house concerts, sono stati registrati tanti, tantissimi, impossibili da elencarli tutti, dischi dell’intera scena italiana, ma anche di quella internazionale (tra i numerosissimi artisti, da qui sono passati: i suoi Encode, Il Teatro Degli Orrori, Dente, Appino degli Zen Circus, The Winstons, Bachi da Pietra, Ronin, Hot Gossip, OvO, There Will Be Blood, Thegiornalisti, Ulan Bator, Ego Kid, Peter Kernel, Camilla Sparksss, Three Steps To The Ocean, Putiferio, The Jains, Il Triangolo, Rocky Wood, Mike Watt, King Suffy Generator, Black Eyed Dog, Orange, Merci Miss Monroe, Vivianne Viveur, Angelo “Leadbelly” Rossi, Tibe, Disco Drive, Candies, Lo.Mo., Port Royale, Prague, Mr Henry, Hormiga, Eva Kant, Court, Bartok, Owen Tromans, Pornoriviste, Iver & The Driver, Bandage, Clark Nova, Fog In the Shell, Outsider). Fateci caso: se nel booklet ci sono i nomi di Andrea e de La Sauna, state pur certi che il suono sarà spettacolare.
Perché il Cajo il suo lavoro lo amava davvero e davvero amava la musica, come chiunque l’abbia conosciuto vi potrà testimoniare. Dal canto mio, non posso dire che fossimo amici, l’ho incontrato molte volte, ma non tantissime ci eravamo fermati a chiacchierare, ma ogni volta che ciò è accaduto, mi sono trovato di fronte una persona di una gentilezza assoluta, umile e intelligente, in cui non era difficile scorgere un sincero calore umano. Persino i suoi post su Facebook, cosa tutt’altro che frequente, dimostravano un’arguzia rara e, diciamocelo, spesso erano anche divertentissimi.
Unendomi nel dolore di famigliari e amici, voglio dunque ricordarlo così: un grande amante e professionista della musica, ma soprattutto una gran bella persona. Quello che è certo, come ha scritto Giulio Calvino degli Hot Gossip: registrare un disco, non sarà mai più la stessa cosa.
Il 16 marzo, al Teatro del Popolo di Gallarate, si svolgerà una serata per celebrare i primi 15 anni della Ghost Records. Ovviamente, e come giusto che sia, sarà dedicata alla memoria di Andrea Cajelli.
Lino Brunetti