DELLERA DE RUBERTIS
L’EP
MArteLabel
Anziché essere il contrario, come spesso avviene, questo EP fra Roberto Dellera (Afterhours, The Winstons) e Gianluca De Rubertis (Il Genio), non è stato fatto per andare in tour, bensì è frutto, oltre che di una lunga amicizia e dell’appartenenza alla stessa etichetta per quanto riguarda i loro lavori solisti, proprio di una serie di date congiunte particolarmente riuscite ed emozionanti. Le cinque canzoni qui contenute sono insomma una piccola summa, una testimonianza della profonda intesa venutasi a creare durante quei concerti e poi fatta rivivere in studio nel momento della registrazione di queste tracce. Tre cover, un brano di Dellera rivisto e corretto e un inedito scritto a quattro mani, questo il contenuto del dischetto. Cantato da entrambi ed essenziale nei suoni – il tutto è stato costruito essenzialmente utilizzando piano e chitarre, con pochi ed oculati overdubs successivi, che comunque non hanno alterato la voglia d’asciuttezza del tutto – L’EP è davvero un gran bel sentire, per l’evidente affiatamento fra i due, ma anche per il modo personale con cui hanno amalgamato in un sound organico e vibrante materiali dalla provenienza composita. Si parte infatti con una splendida rilettura per voce, piano e chitarre di Prigioniero del mondo di Lucio Battisti, per poi lasciarsi catturare dall’andamento psichedelico di una La realtà non esiste di Claudio Rocchi, strutturata in senso più rock, con batteria (Lino Gitto) e tutto. Davvero bellissima Siamo Argento, il pezzo firmato da Dellera, una ballata visionaria dalla melodia sognante, uno psych-pop che avviluppa e che emoziona autenticamente. Bella è anche la versione pianistica, ma con un bel ricamo di chitarre acustiche ed elettriche, della My Valentine di Paul McCartney, mentre è in chiusura che troviamo l’unico inedito, La lunga estate calda, canzone dalla toccante atmosfera malinconica, vivissima nel suo raccontare la solitudine in una città stremata dal caldo. Tutto un gran bel sentire, insomma. E chissà se i due avranno voglia di rincontrarsi e fare qualcosa di ancor più sostanzioso. Visti i risultati, noi non possiamo far altro che augurarcene.
Lino Brunetti