Cloud Nothings: nei prossimi giorni in Italia!

ClouNothings_0918Cloud Nothings, il cui bellissimo ultimo album, Last Building Burning, è nei negozi da ottobre, stanno per sbarcare in Italia per tre attesissimi concerti nei quali presenteranno al nostro pubblico proprio le canzoni di questo disco, unite ovviamente a quelle dei lavori precedenti.

La band sarà il 14 febbraio all’Ohibò di Milano, il 15 al Monk di Roma e il 16 al Covo Club di Bologna.

A voi un paio di video per prepararvi a questi imperdibili show!

SPACE TRAFFIC “Numbness”

SPACE TRAFFIC
NUMBNESS

Autoprodotto

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Difficile stabilire quanto lontano possano spingersi i sogni di un uomo, ma di certo quelli dei tre ragazzi che conpongono gli Space Traffic sono già arrivati fino alla luna, o meglio è da lì che sono partiti, visto che la loro musica sembra ormai proiettata oltre, verso le spericolate altezze a cui orbita il rock psichedelico. Del resto con una sigla che suona come il titolo di un film di fantascienza. non avrebbe potuto essere altrimenti, perchè è un’immaginario fatto di viaggi spaziali e visioni lisergiche che Fabio Baldassarri alla chitarra, Marco Gugliotta alla batteria e Marco Pica al basso e alla voce hanno in mente quando nel 2015 cominciano a mettere insieme le dinamiche da power trio che oggi esplodono nel debutto discografico Numbness, uscito nel febbraio dello scorso anno. Partendo dall’idea di realizzare un concept album con 10 composizioni originali cantate in inglese, i giovani intrecciano sfondi psichedelici, influenze progressive, sfuriate indie rock e virtuosismi da jam band in canzoni dal respiro melodico che evocano a tratti le alchimie di un gruppo come gli statunitensi Umphrey’s McGee o le tirate elettriche degli inglesi Wolf People. Non tutto è proprio al posto giusto, ma la passione, l’euforia e la carica che gli Space Traffic riversano nelle canzoni di Numbness si fanno sentire non appena partono i riff di una title-track che potrebbe essere il singolo di successo di una qualsiasi college radio americana, le schitarrate di una frenetica e freschissima Time Machine, le atmosfere pinkfloydiane di una sognante ballata come Powder & Pride, il vago senso di malessere indie di una intensa Blue Moon, il basso funky di una nervosa Tear It Down, la fiammata rock’n’roll di Fire From The Depth o il fluttuare progressivo di una dilatata The Dream. Ovviamente gli Space Traffic hanno ancora margini per crescere, maturare e gestire con maggior misura sogni ed entusiasmi, ma già Numbness lascia intendere che le idee non mancano e che la verve e l’approccio sono quelli giusti per una rock’n’roll band.

Luca Salmini