BIG BUSINESS “The Beast You Are”

BIG BUSINESS
THE BEAST YOU ARE
Joyful Noise

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Dopo questi ultimi anni passati ad avere in formazione chitarristi di ogni tipo, ultimamente i Big Business sono ritornati alle origini e si ripropongono come duo, la giusta, unica, inimitabile formazione per il combo di Seattle. Sì, proprio la patria del grunge, che guarda caso fa addirittura capolino proprio nella canzone che apre l’album Abdominal Snowman, diretta e potente. Però Jared Warren (basso e voce) e Coady Willis (batteria) hanno sempre percorso altre strade, quelle di uno sludge imbastardito e senza nessuna concessione al metal tout court, loro hanno sempre preso una base di partenza e ci hanno ricamato su semplicemente ciò che hanno voluto. Sperimentando a più non posso percorsi musicali, a volte sono un po’ usciti dai binari, magari qualcosa non sempre è riuscito benissimo, ma il duo ha sempre fatto degli ottimi dischi e ha un marchio di fabbrica riconoscibile immediatamente. Il loro è un oscuro abisso di riff su tempi ritmici marziali (Willis è semplicemente un mostro), strati di armonie bruciate da un frastuono atroce che non lascia scampo. Brani come El Pollo sono sintomatici di questo momento del gruppo, un asfissiante e tremebondo scivolo verso il vortice musicale che i due hanno pensato ormai da quindici anni a questa parte, ma non fraintendete: nulla di quello che c’è qua dentro è inascoltabile perchè la voce di Warren è strepitosa nel creare melodie e poi ci si sposta con disinvoltura tra un genere e l’altro pur mantenendo intatto il loro marchio distintivo. Infatti chi non li conosce rimarrebbe esterefatto all’ascolto di Under Everest, dolcissima, o di The Moor You Know, impressionante tribalismo punk. Poi le note della conclusiva Let Them Grid spazzano via tutto come un uragano. I Big Business: se non ci fossero bisognerebbe inventarli.

Daniele Ghiro

DANKO JONES “A Rock Supreme”

DANKO JONES
A ROCK SUPREME
AFM Records

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Danko Jones, voce e chitarra, con i fidi John Calabrese al basso e Rich Knox alla batteria sforna il nono album come se nulla fosse accaduto nell’ambito del rock mondiale. Il power trio vive in una bolla d’aria a parte, un luogo dove cambiamenti, influenze, innovazioni e contaminazioni non esistono, dove tutto è fermo al primordiale assalto rock’n’roll, con una robusta inserzione di riff blues e con qualche sconfinamento nel punk e nel glam. Si potrebbe disquisire su tutto, ma non sul fatto che Jones non ci sappia fare e nel corso di questi anni lo ha ampiamente dimostrato anche sui palchi di tutto il modo. Il suo è amore vero, un amore per il rock nudo e crudo, senza orpelli, semplice e diretto ma mai banale. Qui stà la differenza tra loro e una miriade di gruppi che fanno lo stesso tipo di musica: tra i solchi di questo disco trasuda un’autenticità che non e stata mai messa in dubbio e il gruppo la mette sul piatto con una semplicità disarmante. Qui dentro ci sono riff e ritornelli che abbiamo già sentito milioni di volte nel corso degli anni ma che per come sono confezionati hanno ancora la capacità di coinvolgere e farci scapocciare. D’altronde non è che se uno mette su un disco degli AC/DC trovi grandissime differenze tra uno e l’altro ma il piacere è sempre lo stesso. Ecco allora che l’iniziale I’m In A Band è subito la dichiarazione d’amore che porta il pubblico dalla propria parte: “I’m in a band, and I love it, All I want to do is play my guitar and Rock and Roll” e non ci sarebbe a questo punto niente altro da aggiungere. Però un paio di righe le scrivo ancora per confermare il rock granitico di Lipstick City, la carica esplosiva di Party e la super glam You Got Today. A conferma del fatto che i tre sanno scrivere grandi canzoni senza strafare ecco proprio in chiusura arriva il meglio dell’album con Burn In Hell una rock heavy country song trascinante e velocissima e You Can’t Keep Us Down che potreste tranquillamente immaginare cantata da tutti al loro prossimo concerto. Se ancora ce ne fosse bisogno, abbiamo avuto la conferma di una band instancabile, genuina e very rock’n’roll, senza dubbio alcuno. 

Daniele Ghiro