Backstreets su ADMR Rock Web Radio (Stagione 3, episodio 12)

NANCY SINATRABANG BANG (MY BABY SHOT ME DOWN)
KEVIN SHIELDSCITY GIRLS
JOE HENRY & MADONNAGUILTY BY ASSOCIATION
R.E.M.SPONGE
VIC CHESNUTTSAD PETER PAN
DANIEL HECHTBABA DREAM SONG
JACK HARDYTHE TAILOR
BILL MADISONBUFFALO SKINNERS
LLOYD CHEECHOOWINDS OF CHANGE
THE BOOTLEGGERS feat MARK LANEGANWHITE LIGHT, WHITE HEAT
RAMMSTEINRAMMSTEIN
TOOTS & THE MAYTAILSLOUIE LOUIE
FRANKIE & THE WITCH FINGERSMEPEM
THE OH SEESSTICKY HULKS
KING GIZZARD & THE LIZARD WIZARD HYPERTENSION

Backstreets – S03E17 Backstreets

Con Lino Brunetti
  1. Backstreets – S03E17
  2. Backstreets – S03E16
  3. Backstreets – S03E15
  4. Backstreets – S03E14
  5. Backstreets – S03E13

CULTURA TRES “Camino De Brujos”

CULTURA TRES
Camino De Brujos
AJM/Bloodblast

Già una decina di anni fa i due fratelli chitarristi Alejandro e Juanma Montoya, nella piccola città di Maracay, Venezuela, avevano cominciato a suonare insieme, in maniera totalmente indipendente e senza nessun contratto pubblicando musica che li fece conoscere e che li spedì in tour pur non avendo nessun supporto alle spalle. Problemi finanziari (comprensibili) e tragedie personali portarono il duo ad accantonare i Cultura Tres e il loro sludge metal. Poi nel 2019 la svolta: Paulo Xisto Pinto Jr. (bassista dei Sepultura) ha offerto la sua collaborazione e con il reclutamento di Jerry Vergara Cevallos (batterista colombiano/venezuelano) il quartetto si è costituito per dare alle stampe il loro debutto. Ci sono voluti tre anni di pandemia ma alla fine il disco viene finalmente pubblicato ed è una piacevole sorpresa. Lo sludge iniziale si è trasformato, deviando con energia nel post hardcore e subendo rallentamenti che si avvicinano al doom. Una dicotomia ben controllata e fresca, le canzoni escono con naturale scioltezza, pesanti ma molto musicali, ricordando a tratti i Sepultura (The World and Its Lies per esempio si avvicina molto a Roots Bloody Roots) e a volte addirittura i Fear Factory, per via di quella scansione ritmica dall’aria un po’ industriale che ne caratterizza alcuni momenti. Non un capolavoro assoluto ma sicuramente un ascolto piacevole nel mezzo di un genere che nonostante qualche gemma mostra inevitabilmente un po’ la corda. I Cultura Tres ne risollevano con fierezza le sorti, portando le stigmate del passato verso nuovi orizzonti. (Daniele Ghiro)

GRADE 2 “Grade 2”

GRADE 2
Grade 2
Hellcat/Epitaph

I punk rockers britannici nativi dell’Isola di Wight hanno via via affinato le armi attraverso tre dischi in continua evoluzione ed ora il loro quarto omonimo album è la sintesi perfetta del percorso fatto fino a questo momento. Fresco, frizzante, potente e divertente, tutto quello che dovrebbe essere un disco di punk suonato ai giorni nostri perchè una canzone quale Under The Streetlight è veramente da un po’ di tempo che non l’ascoltavo, con quell’attacco oi!, con quel tiro militante e con un ritornello pazzesco da cantare a squarciagola (guardatevi il video qua sotto e ditemi se non vi viene voglia di uscire e di andare in quel club a divertirvi). Di certo la collaborazione con Tim Armstrong (Rancid) e la sua Hellcat ha dato linfa ska punk al gruppo e seppur le affinità possono essere evidenti lo sono solo in alcuni brani (It’s A Mad World, Baby) perchè i Grade 2 camminano, eccome, con le proprie gambe. Fast Pace ha sfumature glam rock (ma è un hammond quello che si sente qui dentro?), Doesn’t Matter Much Now See You Around sono confezionate in maniera sublime, veloci ed urticanti ma con una melodia pazzesca che ti si pianta in testa immediatamente, frutto di una ricerca e costruzione nei cori quasi maniacale e sempre ben riuscita. Poi quando si avvicinano all’hardcore (Gaslight) sono una macchina da guerra devastante. C’è ancora luce per il genere quando l’approccio è di questo tipo, un disco che si piazza inevitabilmente già tra le migliori uscite dell’anno. (Daniele Ghiro)

FAKE NAMES “Expendables”

FAKE NAMES
Expendables
Epitaph Records

Se approcci l’ascolto di un secondo disco (dopo un ottimo primo) di una band che vede tra le sue fila Brian Baker (Minor Threat, Bad Religion, Dag Nasty), Michael Hampton (Embrace), Dennis Lyxzén (Refused, The [International] Noise Conspiracy), Johnny Temple (Girls Against Boys) e ora anche l’aggiunta addirittura di Brendan Canty(Fugazi) ti aspetti qualcosa di importante, ti aspetti un bel botto. E invece, lo dico subito, l’album rimane a metà, quasi trattenuto nell’esplosività, con una sensazione di incompiutezza che prevale sulla parte (che c’è) interessante e ben confezionata. Partiamo dalle note positive: Expendables Damage Done sono due schegge in puro stile Bad Religion che fanno scapocciare senza problemi, un territorio nel quale la band si muove a proprio agio, così come nella trascinante Targets che è un infuocato punk rock’n’roll. Purtroppo però il focus è che le melodie non sono sviluppate come ci avevano abituato (vedi il loro debutto) e il risultato è che Don’t Blame Yourself, ad esempio, potrebbe essere qualcosa di interessante ma alla fine, per qualche motivo, non lo è proprio, Can’t Take It fallisce completamente il bersaglio sperperando nello svolgimento un attacco interessante, Go è easy punk con poca verve. Poi la parte finale del disco vira decisamente sul lato più pop, Madtown è un sincopato rock dalle reminiscenze country elettriche, Caught In Between è una ballatona elettrica di rock tradizionale che non sfonda e Too Little Too Late ci saluta debolmente, pur avendo dentro di sè tutte le potenzialità per essere accattivante. Sia chiaro, i ragazzi (ehm..) sanno suonare e non lo scopriamo certo oggi ma sembra quasi che i Fake Names abbiano realizzato questa uscita con il freno a mano tirato, come se qualcosa in fase di registrazione gli sia rimasto in canna e per una formazione del genere è un difetto poco perdonabile. (Daniele Ghiro)

ROGOREDOFS “Retrovie Dello Stato”

RogoredoFS
Retrovie Dello Stato
Autoprodotto

I RogoredoFS nascono nel 2017 nell’omonima stazione della ferrovia milanese, punto di incontro tra il frontman Armando, il tastierista Jacopo, il chitarrista Nicholas, il bassista Riccardo e il batterista Andrea. Non tutti di Milano si spalmano anche sull’asse Pavia/Lodi e decidono di pubblicare alcuni singoli tra il 2020 e 2021 (supportati live) che a fine 2022 si trasformano in questo EP. Già il titolo è interessante e i giochi di parole non finiscono qui perchè, componente molto interessante del gruppo, sono dei testi molto belli e ben costruiti. Se avete dimestichezza con il luogo (Rogoredo e il suo “boschetto”) saprete che è tristemente famoso per essere un degradato luogo di prostituzione e droga: Narcan lo descrive brutalmente: Piangi e sbocchi l’anima/Ma io ti salverò/Stai attenta ai venditori di amore eterno/Resti in coda col tuo viso devastato/Sono entrato nel boschetto e il mio collo s’è allungato, su una base di ballata rock dove i fantasmi degli Afterhours la fanno da padrone. Non sono particolarmente spigolosi e prediligono muoversi su territori introspettivi (Pappagalli, Soporoso), sanno anche essere più energici (Psicosociale) e sono anche in grado di confezionare un’autentica perla con Mercanti, ballata di ampio respiro. Buon debutto, attendiamo riscontri successivi. (Daniele Ghiro)

Backstreets su ADMR Rock Web Radio (Stagione 3, episodio 11)

LANKUMTHE NEW YORK TRADER
BIG|BRAVETHE ONE WHO BORNES A WEARY LOAD
XIU XIUESQUERITA LITTLE RICHARD
SIGHTLESS PITFLOWER TO TOMB
DEATHCRASHDEAD, CRASHED
DEATH AND VANILLA FIND ANOTHER ILLUSION
KERALA DUSTVIOLET DRIVE
ALTIN GÜNRAKIYA SU KATAMAN
THE WEAVEKILL ME AGAIN
SLEAFORD MODSFORCE 10 FROM NAVARONE
DRY CLEANINGSWAMPY
THE MENRIVER FLOWS
THE REDS, PINKS AND PURPLESTHE TOWN THAT CURSED YOUR NAME
ROBERT FORSTERIT’S ONLY POISON
STEVE MASONTHE PEOPLE SAY
LONNIE HOLLEYOH ME OH MY
REFREEAMANECE SIN QUE NEDIE LO VEA

Backstreets – S03E17 Backstreets

Con Lino Brunetti
  1. Backstreets – S03E17
  2. Backstreets – S03E16
  3. Backstreets – S03E15
  4. Backstreets – S03E14
  5. Backstreets – S03E13