PRIMAVERA SOUND 2013

Primavera Sound 2013

NICK CAVE & THE BAD SEEDS, PHOENIX, MY BLOODY VALENTINE, THE POSTAL SERVICE  E BLUR SARANNO NEL CARTELLONE DI PRIMAVERA SOUND 2013
Parc del Fòrum aprirà le sue porte mercoledì 22 maggio per una giornata inaugurale con numerosi concerti gratis come parte integrante di Primavera a la Ciutat.
Primavera Sound rivela i nomi degli artisti che si esibiranno nella sua tredicesima edizione, che si svolgerà dal 22 al 26 maggio a Barcellona. Alla band britannica dei Blur, l’unico nome annunciato finora, si aggiungeranno il duo The Postal Service in un sorprendente ritorno, i fratelli Reid a capo di The Jesus And Mary Chain, Nick Cave al comando di una delle macchine meglio oliate del rock di culto ovvero i The Bad Seeds, la band francese dei Phoenix (che presenteranno il loro attesissimo nuovo album) e il ritorno al festival dei My Bloody Valentine, la band del frontman Kevin Shields che per allora avrà già pubblicato il seguito dell’ormai classico “Loveless”.

E come se tutto questo non fosse abbastanza, il festival offrirà l’occasione di vedere per la prima volta in Spagna il ritrovato musicista degli anni sessanta Rodriguez e anche Dexys, la band di Kevin Rowland (già nota come Dexys Midnight Runners): sarà possibile trovare in ottima forma band americane come Deerhunter, Dinosaur Jr., Local Natives e Crystal Castles e di godere dell’energia intensa di due band che come comune denominatore hanno la chitarra come Neurosis e Swans. La prospettiva eighties di Solange, l’interpretazione integrale di “Last Splash” da parte di The Breeders, la visita della genialità di culto di Daniel Johnston, la performance live interattiva di Dan Deacon e gli ormai fedelissimi Shellac saranno anch’essi parte di questa lussureggiante line up.

Come sempre, Primavera Sound tiene d’occhio la scena locale e, oltre alla presenza di Los Planetas nel Parc del Fòrum, potremo vedere i barcellonesi Manel che presentano il loro terzo disco, John Talabot, il musicista spagnolo meglio noto su scala internazionale, il pop dai contorni surrealisti della band di Mallorca Antònia Font, El Inquilino Comunista, storica band degli anni novanta, il suono potente dei Toundra, da Madrid, Pony Bravo e Guadalupe Plata dall’Andalusia, il pop elegante di Extraperlo, la presentazione del secondo album di The Suicide Of Western Culture, la sperimentiazione di Betunizer e altri artisti del momento come La Bien Querida, Tarántula, Fred I Son, La Brigada, The Free Fall Band, Hidrogenesse e L’Hereu Escampa.

La dance music e il pop elettronico avranno anche loro, come sempre, uno spazio dedicato nel festival.  Le avventure sonore di Kieran Hebden con i suoi Four Tet, la nuova sensazione dell’house britannico Disclosure, il pop superlativo di Hot chip e la stravolgente performance live di Simian Mobile Disco sono i principali nomi di questa sezione. Avremo anche modo di vedere uno specialissimo set 80s di Jackmaster e di ascoltare la italo disco rivisitata di The Magician, o i re della daytime disco californiana Poolside, oltre a Daphni, il nuovo progetto di Dan Snaith (Caribou).

Se qualcosa ha caratterizzato Primavera Sound fin dall’inizio, è quella stessa prospettiva eclettica che sarà sottilineata anche dall’edizione 2013. Il festival rivolge lo sguardo verso l’Africa e il Vicino Oriente, con la presenza del musicista etiope Mulatu Astatke, l’importante band maliana dei Tinariwen, l’Afro beat della Orchestre Poly Rythmo De Cotonou e l’artista siriano Omar Souleyman.

Oltre al programma principale, che si svolgerà su otto palchi (incluso l’Auditori), il Parc del Fòrum sarà sede di altre attività come la fiera del disco, tradizionale punto d’incontro di etichette indipendenti iberiche e internazionali, la mostra itinerante di manifesti di concerti Flatstock, che torna dopo il successo dell’anno scorso, e la sezione di attività per bambini minimúsica, dove una manciata di concerti vedrà musicisti adattare il loro repertorio per il pubblico dei più piccoli.

Primavera a la Ciutat prosegue con la stessa sfida di sempre: trovare nuove maniere di avvicinare la musica a tutti i tipi di pubblico. Quest’anno il suo quartier generale sarà nel Parc del Fòrum stesso, dove Mercoledì 22 maggio, il giorno d’apertura, i concerti di The Vaccines, Delorean, Guard, The Bots e Aliment saranno aperti al pubblico completamente gratis.

Primavera a la Ciutat offrirà anche altri eventi come Primavera al Parc, Primavera als Clubs e la proiezione di documentari musicali curati da Beefeater In-Edit.

HEINEKEN®, PRINCIPALE SPONSOR DI PRIMAVERA SOUND 2013
Primavera Sound dà il benvenuto a Heineken® come suo sponsor principale. Il festival e il marchio di birra uniscono le loro risorse e la loro esperienza per rendere questa edizione memorabile. Il nome ufficiale del festival sarà Primavera Sound 2013.

BIGLIETTI E PUNTI VENDITA
Fino al 6 Febbraio l’abbonamento completo sarà disponibile al prezzo di 160 euro.
I punti vendita online sono Codetickets, Atrapalo, Ticketscript, Ticketmaster, Seetickets, Fnac France e l’acquisto può essere effettuato anche tramite la pagina facebook del Primavera Sound.
L’abbonamento combinato Primavera Sound 2013 di Barcellona + Optimus Primavera Sound 2013 a Porto  costerà 235 euro fino al 4 Febbraio. Può essere acquistato sui portali di Codetickets, Seetickets e sul sito del Primavera Sound.
L’accreditamento al PrimaveraPro 2013 sarà disponibile al prezzo di 215 euro fino al 15 Febbraio.
I concerti che si terranno il 22 Maggio nel Parc del Fòrum saranno ad ingresso gratuito.

ARTISTI CONFERMATI 23.01.2013
Adam Green & Binki Shapiro, Aliment, Animal Collective, Antònia Font, Apparat plays Krieg und Frieden, The Babies, Band Of Horses, Barry Hogan Dj, Betunizer, Blue Willa, Blur, Bob Mould, Bored Spies, The Bots, The Breeders performing Last Splash, Camera Obscura, Cayucas, Chris Cohen, Christopher Owens, Dj Coco, Crime & The City Solution, Crystal Castles, Dan Deacon, Daniel Johnston, Daphni, Daughn Gibson, Daughter, Dead Can Dance, Dead Skeletons, Death Grips, Deerhunter, Degreaser, Delorean, Dexys, DIIV, Dinosaur Jr., Disclosure, Do Make Say Think, Dope Body, El Inquilino Comunista, Ethan Johns, Extraperlo, Fidlar, Fiona Apple, Four Tet, Foxygen, Fred I Son, The Free Fall Band, Fuck Buttons, Fucked Up, Ghostigital, Glass Candy, Goat, Grizzly Bear, Guadalupe Plata, Guardian Alien, Guards, Hal Flavin, Hidrogenesse, Honeybird & The Birdies, Hot Chip, Hot Snakes, How To Dress Well, Jackmaster presents Tweak-A-Holic, James Blake, Jessie Ware, The Jesus And Mary Chain, John Talabot, Jozev Van Wissem & Jim Jarmusch, Killer Mike, King Tuff, The Knife, Kurt Vile & The Violators, L’Hereu Escampa, La Bien Querida, La Brigada, Liars, Local Natives, Los Planetas tocan Una semana en el motor de un autobús, Mac DeMarco, The Magician, Manel, Matthew E. White, Meat Puppets, Melody’s Echo Chamber, Menomena, Merchandise, Metz, Mount Eerie, Mulatu Astatke, My Bloody Valentine, Neko Case, Neurosis, Nick Cave & The Bad Seeds, Nick Waterhouse, Nils Frahm, Nurse With Wound, Om, Omar Souleyman, Orchestre Poly Rythmo De Cotonou, Paus, Peace, Phoenix, Pony Bravo, Poolside, The Postal Service, Rodriguez, Roll The Dice, Savages, The Sea And Cake, Sean Nicholas Savage, Shellac, Simian Mobile Disco, Solange, The Suicide Of Western Culture, Swans, Tame Impala, Tarántula, Thee Oh Sees, Tinariwen, Titus Andronicus, Toundra, The Vaccines, White Fence, Wild Nothing, Woods, Wu-Tang Clan.

SLEEPY SUN “Spine Hits”

SLEEPY SUN

Spine Hits

ATP Recordings/Goodfellas

Rispetto ad altre bands dell’affollatissimo giro neo-psichedelico, gli Sleepy Sun sono sempre stati un gruppo principalmente orientato al formato canzone. Non che nella loro musica mancassero totalmente le jam o le tirate chitarristiche ma, alla fine, è sempre stata proprio una scrittura in qualche modo classica e ben definita a risaltare maggiormente. In Spine Hits, terzo album per la formazione di Santa Cruz, uscito a due anni di distanza dal precedente, con in mezzo la defezione, pare piuttosto burrascosa, dalla tastierista e seconda voce Rachael Williams, questa loro caratteristica diventa assolutamente predominante. Qui, Bret Constantino (voce), i chitarristi Matt Holliman ed Evan Reiss, il bassista Jack Allen ed il batterista Brian Tice, hanno messo a punto una collezione di canzoni che, come non mai, pur partendo dalle solite basi seventies, approda a sonorità che non possono che inequivocabilmente dirsi pop. A certificare questo percorso evolutivo, un po’ tutte le undici tracce in scaletta, siano esse brani elettrici e pervasi da fitti intrecci chitarristici o ballate avvolgenti e dal gusto vintage. A questo punto, però, il gradimento nei confronti della loro proposta finirà per oscillare a seconda che siate dei duri e puri dello stordimento lisergico, oppure se a certi voli pindarici preferite sempre e comunque il pragmatismo di una buona melodia. Stando nel mezzo, gli Sleepy Sun corrono un po’ il rischio di risultare un po’ meno personali ed originali rispetto ai loro diretti concorrenti. In qualche caso, vedi la comunque bella Deep War, un po’ si sente la mancanza di una maggior perdita di controllo. Pezzi solidi come Stivey Pond, Creature o V.O.G., miscelano con fare sicuro, sound chitarristico, melodia e vibrazioni psichedeliche, anche se forse non fino in fondo riescono ad uscire da sonorità ampiamente metabolizzate attraverso centinaia di dischi. She Rex addirittura corteggia in egual misura brit-pop a là Verve e solarità westcoastiana, così come Yellow End si carica d’un afflato sfiorante l’epica di tanto british-pop contemporaneo. Tutti pezzi assai godibili quelli citati fino ad ora, ma, a mio parere, le cose migliori arrivano quando si mischiano un po’ di più le carte: Siouxsie Blaqq è una ballata dall’andamento sinuoso che s’impenna distorta nel finale, Boat Trip rispolvera i sempreverdi Velvet Underground portandoli fuori dai bassifondi della loro New York, Martyr’s Mantra, come da titolo, si allunga in uno psycho-blues ipnotico e reiterativo, Still Breathing si apre con un intro droning per poi schiudersi in una ballata acustica che sarebbe potuta uscire dalla penna dei migliori Band Of Horses, la conclusiva Lioness (Requiem) lascia trionfare il dialogo chitarristico, e sarà un probabile highlight nei loro prossimi show. Sono una grande band gli Sleepy Sun, forse ancora alla ricerca del proprio sound, ma in creativo movimento. E’ questa è, sempre e comunque, una buona cosa.

Lino Brunetti