BOGAZZI/GASPAROTTI “Extrema Ratio”

BOGAZZI/GASPAROTTI
EXTREMA RATIO
AUTOPRODOTTO

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Di sicuro la fantasia non manca a Nicola Bogazzi e Gabriele Gasparotti, perchè l’idea che sta alla base del loro nuovo album Extrema Ratio è uno di quei colpi di genio che potrebbero venire in mente ad un compositore come Philip Glass o a un produttore come Hal Willner. Il progetto è ispirato infatti alla sceneggiatura del film Maldoror – Il Dio Selvaggio del regista di culto Alberto Cavallone, in verità una pellicola mai realizzata per cui Bogazzi e Gasparotti immaginano una colonna sonora a partire dai testi delle scene e dei dialoghi del copione. Considerando le premesse tutt’altro che limpide, ma senza dubbio curiose e affascinanti, Extrema Ratio è un lavoro dall’impatto sonoro straniante e dalla straordinaria potenza visionaria in cui si intrecciano avanguardia, improvvisazione, minimalismo, psichedelia, industrial, progressive, elettronica e ovviamente il retaggio delle musiche da film degli anni ’70, che si tratti di Ennio Morricone, John Carpenter o Vangelis. Interamente strumentale, tranne qualche frammento di dialogo e i vocalizzi di qualche coro, Extrema Ratio è un disco che ha l’impianto sonoro imponente di un’opera rock e l’aura scura ed inquietante di un horror di serie B, o almeno è questa la sensazione che suscitano gli 11 minuti e rotti di un mantra psichedelico-progressivo come Le Salamandre, le cosmiche partiture kraute di L’uomo, La Donna, La Bestia, i sintetizzatori e le voci fuori sincrono della worldtronica Pammukale, i sognanti ed atmosferici riverberi sintetici di Jane Avril o i rumorismi industrial e le frizioni noise di Trabajo De Absorcion. Allo stesso tempo enigmatica e affascinante, l’opera di fantasia di Bogazzi e Gasparotti sembra pensata più per le stanze di una galleria d’arte o per le poltrone di un cinematografo che per una sala da concerto: se ci si avvicina senza pregiudizi di sorta, l’effetto di queste musiche potrebbe essere davvero catartico e rivelatore.

Luca Salmini