A.A.V.V. “Ten Years Gone: A Tribute To Jack Rose”

A.A.V.V.
TEN YEARS GONE: A TRIBUTE TO JACK ROSE
Obsolete Recordings/ Tompkins Square Records

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Il 5 dicembre del 2009 furono in molti a piangere la morte del chitarrista Jack Rose, forse uno degli artisti più talentuosi e influenti emersi dall’underground weird folk del nuovo millennio, tra questi ci sono la cantautrice Meg Baird che “…pensa alla musica in termini di “prima” e “dopo” la scomparsa di Jack…”; Ben Chasny dei Six Organs Of Admittance che è convinto che sia “...difficile descrivere il suo modo di suonare senza cadere nell’iperbole…” o Steve Gunn che ritiene ci fosse “...qualcosa di estremamente potente e drammatico nel suo modo di suonare…”; ma nessuno deve sentirne la mancanza quanto il chitarrista Buck Curran, che per celebrare l’anniversario dei dieci anni dalla morte si spende con un tributo in suo onore intitolato appunto Ten Years Gone: A Tribute To Jack Rose.

Con competenza da addetto ai lavori (due ottimi tributi in memoria di Robbie Basho da lui curati: We Are All One, In The Sun del 2010 e Basket Full Of Dragons del 2016) e in ricordo del rapporto di amicizia che lo legava a Rose, Curran mette insieme 14 brani originali eseguiti da altrettanti musicisti, non solo chitarristi, selezionati con cura tra quanti gli furono vicini e tra quanti invece se ne sentono in qualche modo influenzati.

La scelta non prevede ovviamente alcun nome celebre, ma tante figure di culto che girano attorno al mondo dei solisti della chitarra acustica e oltre a rappresentare un’eccellente panoramica sull’attuale stato dell’arte dello strumento, riesce a cogliere le molteplici sfumature della musica di Jack Rose, a partire dalla passione per la tradizione old-time con la selvatica The Other Side Of Catawba del violinista Mike Gangloff, qui probabilmente la persona più vicina a Rose, visto che suonarono insieme nel progetto Pelt e collaborarono con i Black Twig Pickers; passando per il fingerpicking faheyiano di Sir Richard Bishop con una bluesata e straordinaria By Any Other Name e per i dinamici cambi di accordi di una brillante A King’s Head di Nick Schillace; per il lato più lirico e minimalista con lo splendido e spettrale gospel di Greenfields Of America (Spiritual For Jack Rose) suonata da un’ispiratissimo Buck Curran; fino ai momenti più sperimentali evocati qui dal violoncello di Helena Espval, impegnata in una mantrica e straniante Alcantara.

A dare un respiro internazionale ci sono inoltre gli italiani Simone Romei, che mostra un gran feeling nel bluegrass Hawksbill Mountain Blues e Paolo Laboule Novellino con il blues spettrale di Scheletri e Spiriti; lo spagnolo Isasa con le note sospese di Saeta De La Calle Mozart e l’argentino Mariano Rodriguez con la magica Raga For Dr. Ragtime.

Tutto questo e molto altro ancora fanno di Ten Years Gone: A Tribute To Jack Rose il miglior omaggio che si potesse immaginare all’arte e al talento del chitarrista che era e che probabilmente sarebbe diventato Jack Rose, se il destino non avesse spezzato il cuore di tutti questi artisti e di molti altri ancora, portandolo via all’età di soli 39 anni.

Luca Salmini

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